Agonismo

la vera vittoria è nella famiglia unita

Praticare uno sport nel periodo dell'infanzia e dell'adolescenza, ma anche in età adulta comporta benefici  fisici, psicologi e  relazionali.

Lo sport, infatti, può svolgere un ruolo importante nella costruzione di una positiva immagine di sé, di una disposizione ottimistica verso il futuro, favorendo la socializzazione e facilitando le relazioni amicali e quelle con adulti capaci di offrire dialogo, comprensione, aiuto.

Inoltre, può rendere capaci le persone di rispetto di codici e norme, di scambi efficaci con gli altri e di reciproco aiuto.

Perché le potenzialità dello sport si realizzino è necessario che gli allenatori, i genitori, i dirigenti sportivi e gli atleti stessi si impegnino a fare della pratica sportiva un insieme di esperienze positive, felici, edificanti.

I bambini ed i ragazzi hanno bisogno di persone adulte che consentano loro di prendere consapevolezza delle proprie caratteristiche e capacità, di costruirsi un concetto di sé positivo e duraturo e di interagire in modo efficace con i coetanei. 

Una vittoria non deve incrementare l'aspettativa narcisistica di essere sempre vincenti, così come una sconfitta non deve generare un senso di fallimento personale ma bisogna  riconoscere ed apprezzare un buon risultato anche se il figlio non è salito sul podio ma ha dato il meglio di sé.

Nella pratica sportiva agonistica la vittoria è certamente un evento esaltante che gratifica l'atleta e la squadra, che infonde entusiasmo e gioia, che ripaga i sacrifici e l'impegno dell'allenamento, che rinforza l'autostima del singolo e del gruppo.

Il bisogno di vincere però non è un bisogno spontaneo del bambino o dell'adolescente: in genere essi hanno la necessità di sentirsi riconosciuti e valorizzati in quanto individui capaci di conseguire dei risultati. Per loro il successo non è collegato con la vittoria in sé poiché, anche il solo fatto di aver superato un limite personale, offre una grande soddisfazione.

La vittoria pertanto non è un obiettivo prioritario dei giovani atleti almeno fino a quando qualcuno non dice loro che devono vincere. I ragazzi che hanno alle spalle genitori ed allenatori che desiderano la vittoria a tutti i costi sono costretti a perseguirla per trovare risposta ai loro bisogni di sicurezza, di stima e di approvazione. Se essa sfuggirà loro, subiranno una ferita sul piano personale cominciando a temere di essere atleti, e poi persone, di scarso valore.

Sei un genitore di un atleta agonista?

•   Non imporre le tue aspirazioni a tuo figlio: ricorda che ogni bambino migliora e progredisce seguendo i suoi tempi, quindi non giudicare i progressi di tuo figlio confrontandolo con le prestazioni di altri atleti o con le tue aspettative.

 

•   Sii di supporto: incoraggia tuo figlio a praticare sport agonistico, spronalo ad impegnarsi durante le sedute di allenamento ed a rispettare il proprio allenatore.

 

•   Non cercare di sostituirti all’allenatore: il tuo lavoro è quello di dare amore incondizionato e supporto. Dì a tuo figlio quanto sei fiero di lui e lascia la parte tecnica all’allenatore.

 

•   Stima l’allenatore di tuo figlio: il legame fra l’allenatore e l’atleta è speciale e contribuisce al successo e al divertimento del tuo bambino.

 

•   Non criticare gli accompagnatori: se non sei interessato o non hai il tempo per aiutare lo staff come volontario, non criticare chi sta facendo tutto il possibile per dare una mano.

 

•   Dì solo cose positive durante le gare: devi essere incoraggiante e non criticare mai tuo figlio per un errore o un fallimento, perché se ce ne sono stati sa di averne commessi, e questo non farà altro che far vacillare l'autostima del bambino. Rimproverare l'atleta per un errore è un compito che spetta esclusivamente all'allenatore.

 

•   Riconosci e rispetta le paure di tuo figlio: la prima gara può essere una situazione molto stressante ed è normale che il tuo bambino sia spaventato. Non sgridarlo e non sminuire i suoi sentimenti, assicuralo che l’allenatore non lo avrebbe fatto partecipare, se non lo ritenesse in grado. Ricordati anche che la maggior parte delle sue paure sono quelle che tu gli trasmetti.

 

•   Sii leale e di supporto alla squadra: non è saggio continuare a spostare il bambino da una squadra all’altra, ogni società ha i suoi problemi, anche quelli in cui crescono campioni.

 

•   Tuo figlio non deve avere come unico obiettivo quello di vincere: i campioni sono quelli che hanno saputo concentrarsi sull’allenamento, più che sul risultato.

 

•   Non aspettarti che tuo figlio diventi un atleta olimpico: pensa a quanti atleti che praticano lo sport di tuo figlio ci sono in Italia, e a quanti posti sono disponibili ogni 4 anni: le possibilità reali che tuo figlio diventi un atleta olimpico sono lo 0,00…%.

Fare sport è molto più delle Olimpiadi, aiuta a crescere persone oneste e civili, proprio come tu vorresti tuo figlio, quindi sii contento anche solo del fatto che voglia cimentarsi nello sport.

Alimentazione

La dieta ha un ruolo importante anche nello sport: pur non esistendo alimenti miracolosi in grado da soli di migliorare le prestazioni fisiche, si può affermare che, associata ad un allenamento adeguato, consente il massimo rendimento agonistico. 

Cosa serve al bambino o bambina che fa ginnastica?

Muscolatura: veloce e potente

Energia: di pronta utilizzazione

Eleganza: figura bella ed elegante

 

Per avere il meglio di questi tre elementi sono necessari.

• allenamento ben condotto e ben programmato con costanza

• alimentazione adeguata, non eccessiva e corretta.

Con l'alimentazione dobbiamo fornire al muscolo i materiali che gli permettano di svilupparsi nel modo migliore, prestare attenzione a non aumentare la massa grassa e mantenere un peso non eccessivo, comunque adeguato al tipo di disciplina praticata.

Nella ginnastica in particolare è importantissimo avere delle riserve di grasso poco sviluppate: infatti costituiscono un peso da trasportare che non offre alcun vantaggio per la prestazione sportiva, contrariamente invece al peso determinato dai muscoli che, pur essendo più pesanti del grasso, hanno però una funzione indispensabile per l'espletamento dell'attività sportiva e per proteggere le ossa e le articolazioni dai traumi.

Quindi per riuscire bene nella ginnastica bisogna avere una particolare COMPOSIZIONE CORPOREA, che privilegi la MASSA MAGRA (muscoli, ossa, organi interni, sangue, acqua, ecc..) con dei valori di MASSA GRASSA (tessuto adiposo strutturale, viscerale e sottocutaneo) che devono essere molto contenuti.

 

Chi pratica la ginnastica a livello agonistico si allena almeno tre volte alla settimana per 2 ore; crescendo di età e di livello gli allenamenti diventano quotidiani e durano anche più di 3 ore; qualora poi ve ne fosse la possibilità, sarebbe addirittura utile allenarsi 2 volte al giorno. Con tutto questo allenamento si potrebbe pensare che il fabbisogno energetico del ginnasta sia molto elevato, ma invece non è così, infatti la ginnastica è costituita da movimenti brevi e intensi, quindi nell'arco dell'allenamento le pause e i tempi di recupero sono molti. Inoltre il lavoro muscolare della ginnastica sfrutta molto l'elasticità del muscolo, e il consumo energetico è piuttosto basso.

Quindi, contrariamente a quanto si può pensare vista la quantità degli allenamenti di ginnastica, il fabbisogno calorico del giovane o della giovane ginnasta non si discosta molto da quello di chi non si sottopone a questi allenamenti.


Le 12 regole per una corretta alimentazione del ginnasta:

1) Alimentazione variata: mangiare un po' di tutto per soddisfare le necessità di tutti i nutrienti, calorici e non calorici.

2) Dividere la razione alimentare giornaliera in 3 pasti principali (colazione, pranzo e cena) e 2 spuntini (a metà mattina e a metà pomeriggio).

3) Bere acqua in abbondanza non solo durante i pasti ma nel corso dell'intera giornata, allenamenti inclusi. Qualora si utilizzino succhi di frutta o altre bevande sarebbe opportuno diluirli con acqua.

4) La colazione deve essere abbondante prevedendo latte o yogurt, accompagnati da modica quantità di prodotti da forno (biscotti, brioches, pane e marmellata, pane e miele, ecc. (Sono comunque da preferissi pane e fette biscottate) e frutta o succo di frutta. Per mantenere più a lungo gli zuccheri nel sangue, si è visto che è necessario consumare, insieme agli alimenti elencati sopra, anche proteine (prosciutto magro, ecc.). Questo sarebbe indispensabile, quando il/la ginnasta deve allenarsi o partecipare a competizione nell’arco della mattinata.

5) Il pasto prima dell'allenamento, (di solito il pranzo), per essere facilmente digeribile, dovrebbe comprendere una porzione di pasta o riso conditi con sugo leggero a base di verdure preparato senza soffritto, con l'aggiunta di poco olio di oliva a crudo e di 1 cucchiaino di parmigiano, un contorno di verdura (possibilmente cotta), frutta.

6) La sera a cena una pietanza (da alternarsi nell'arco della settimana tra carne bianca, carne rossa, pesce, uova, formaggio, prosciutto), accompagnata da contorno di verdura, modica quantità di pane o patate e frutta, oppure una zuppa di verdure e legumi accompagnata da un contorno di verdura e frutta .

7) Gli spuntini devono anch'essi variare tra diversi alimenti quali frutta, yogurt, prodotti da forno, gelato alla frutta, frullati, ecc..

8) Cercare di evitare o limitare il consumo di cibi ricchi in grassi quali paste farcite (lasagne, cannelloni, tortellini, poste al forno, ecc..), salumi e insaccati, pancetta, formaggi grassi (gorgonzola, mascarpone, brie, gruviera, fontina, ecc..), alimenti fritti, maionese, dolci farciti con crema, panna e cioccolata.

9) Eliminare da carni, prosciutto e pesce il grasso visibile, non consumare il condimento delle pietanze rimasto nel piatto . 10) Consumare abbondanti quantità di frutta e verdura poco condita.

11) Cercare di avere una alimentazione regolare evitando di fare pasti troppo abbondanti o di saltarli.

12) Qualora si dovesse sostituire un pasto con un panino sarebbe opportuno farcirlo con verdura (fresca o cotta) e una piccola quantità di formaggio fresco possibilmente magro o del prosciutto senza grasso, accompagnato da un frutto e da abbondante acqua.